confessione
E allora ora ve lo confido, senza
rimpianti e senza che i fiorentini se la prendano a male: anche io, Dante
Alighieri, per scrivere la mia Divina Commedia, ho preso ispirazione dalle
coste salmastrose livornesi. Oooh! L’ho detto! Era da quando m’hanno mandato in
esilio che avevo questo peso sullo stomaco.
D’altronde, a Livorno di spunti ne ho trovati a bizzeffe, soprattutto nelle innumerevoli sfaccettature del carattere dei livornesi che mi hanno ispirato per tutta la costruzione del mio Inferno e di gran parte dei personaggi che lo popolano, oltre alle pene che essi subiscono. Sul Pontino, sugli Scali del Monte Pio o sul Viale Caprera, piuttosto che all’Origine, sempre col pensiero rivolto alla mia Beatrice, ho gettato le basi per iniziare quello che nei secoli è stato definito il mio capolavoro.
Ma ritorniamo alla vita di tutti i giorni, che è quella che ci interessa in questo momento. Dai e dai, le ciance delle comari ciaccione fiorentine, arrivarono alle orecchie di Gemma che venne a sapere che mi ero invaghito perso della Bice. La reazione non fu delle migliori, specialmente allorché ci trovavamo a trascorrere un week-end lungo a Livorno eGemma, mentre faceva la spesa al mercatino del venerdì, che all’epoca si teneva sempre in via Galilei, davanti al Cisternone (che però non era ancora stato costruito) si trovò a quattr’occhi proprio con la sua antagonista.
La Bice cercava di evitarla, più che altro per non cedere all’impulso di un’antipatica piazzata, e ci riuscì anche per un bel po’ tuttavia in tarda mattinata, capitò che, al banco degli scampoli di stoffa, si trovarono a tirare il medesimo cencio rosso, che a entrambe sarebbe piaciuto per confezionare il famoso tonacone che indosso praticamente sempre. Per inciso, io quella tonaca rossa non la sopporto più e ne farei volentieri a meno… per non parlare di quel cappellaccio col paraorecchie; vuoi mettere un bel paio di jeans elasticizzati e una felpa degli ACDC o con la linguaccia di Mick Jagger? Eppure Gemma mi faceva solo tuniche rosse e cappelli col paraorecchie, ce n’avevo l’armadio pieno… e che palle!
se clicchi qui, la canterai con me
Gemma
(Che non sapeva nulla del
primissimo incontro e tantomeno del fatto che io e la Bice non avevamo mai oltrepassato
il limite di qualche sguardo malizioso, accontentandoci quindi di un amore affatto
platonico, n.d.a.).
parecchio prima ‘he t’avesse
occhiata
ma fra le gambe come ti
c’è piovuto
vorrei sapé come t’ha
abbindolata.
Pe’ ‘ vaini di certo un
hai ceduto,
la miseria un l’ha mai
abbandonata
eppoi, lasciami di’, è
dimorto grezzo
perché ci stai un mi ci
raccapezzo.
(Che era sempre incazzata nera per il mancato saluto,
n.d.a.)
fusse
toccata a me la tu disgrazia,
alla
donna ‘he s’era messa ‘n mezzo,
ne
n’avrei date fin’a essine sazia.
Guasi-guasi
m’accodo ar tu disprezzo
per
quell’omo che la tu’ vita strazia,
però
vorrei ‘apì cosa ti pigia
a sta’ con chi ti fa la vita bigia.
Gemma
Avrebbe digià fatto… la
valigia,
popò di vagabondo ‘ncancrenito,
ner cervello un cià più
materia grigia:
mantenuto, pidocchio
rivestito!
All’amore di mamma sono
ligia,
è ‘r motivo perché un l’ho
anco spedito,
ma è siùro che prima o
poi lo scacci:
per i bimbi o per chi
voi ‘he lo facci?
ni
puzza ‘r fiato avella eppoi è tirato…
cià
le tagliole ‘n tasca e corti i bracci,
un
regalino un me l’ha mai portato;
la
ciccia moscia par fatta di stracci
capelli
pòi e tinti: è taroccato!
Cià
ir naso grosso come un travicello,
è brutto, ber mi’ buo di ‘ammello!
E alla fine, durante una breve pausa,
quando mi scorsero nei pressi del banco della porchetta e intuirono che avevo
assistito a tutto il battibecco, si chetarono per un attimo, mi additarono
avvicinandosi minacciose e se la presero con me, come capirete dall’ultima
strofa che segue.
catrozzolo, pài te, rinfiosecchìto,
e sei da torta, ber mi’ stentarello,
ghiozzo di bua, sei secco rifinito;
ar bruttaio faresti da modello
spaccascurregge, rincaarellìto,
sicché d’ora ‘n avanti, ber mi’ buo,
te lo trastullerai per conto tuo!
E così, in quella penosa mattinata, me le sono giocate
tutte e due.
Nessun commento:
Posta un commento